Valentino Zaghi
Lettere dal lager
Soldati e internati militari polesani nella seconda guerra mondiale
Polesine Contemporaneo, pp. 272 (1996)
Presentazione di Giorgio Rochat
Parte prima - I Soldati. La forma delle lettere, motti e ammonimenti, la posta e le
fotografie, gli affetti familiari, la campagna e gli affari, la vita militare e la guerra, la
fame e i pacchi, licenze e permessi. Le lettere.
Parte seconda - Gli internati militari. Prigionieri, internati militarie lavoratori
civili, gli scriventi e le lettere, manodopera per il Reich, compagni e commilitoni, la fame e
i pacchi, la religiosità, gli affetti familiari, la campagna e gli interessi. Le lettere.
Indice dei luoghi, indice dei nomi, indice degli scriventi.
Il volume analizza oltre 600 lettere (260 delle quali riprodotte integralmente) inviate dai
soldati e dagli internati militari polesani ai rispettivi congiunti, nel corso del secondo
conflitto mondiale. Si tratta di missive consegnate dalle famiglie agli uffici comunali di
assistenza al fine di continuare a percepire il sussidio di guerra e rintracciate in un fondo
archivistico della Prefettura Amministrativa. Le lettere dei soldati coprono un arco
cronologico che va dal 1940 al 1946 e la loro provenienza testimonia l'impegno bellico
italiano; nel senso che vengono spedite, oltre che dall'interno del paese, dalla Russia,
dall'Albania, dall'Africa Orientale. Quelle degli IMI (così vengono denominati i militari
italiani prigionieri dei tedeschi dopo l'8 settembre 1943) arrivano da centinaia di campi di
internamento sparsi tra la Germania, la Polonia, l'Austria, la Lituania. Il curatore della
silloge, nell'articolata prefazione ai testi epistolari, mette a fuoco gli aspetti più
significativi di questa documentazione, ricostruendo nel dettaglio la storia della
corrispondenza, degli scriventi, delle località di partenza. Un aspetto importante dei saggi
introduttivi concerne la cultura materiale dei mittenti, i loro interessi, i modi di vita
all'interno dei lager nazisti, le informazioni veicolate attraverso le lettere. La raccolta
costituisce la chiara esemplificazione dell'Italiano popolare, di quell'ibrido tra dialetto e
lingua comune caratteristico della scrittura delle classi subalterne.
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