Civiltà del lavoro industriale nel Polesine (1870-1940)
a cura di Marcello Zunica
pp. 314, 460 ill. b.n (1991)
Presentazione
Marcello Zunica, I paesaggi culturali della civiltà del lavoro.
1. Le Origini: E. Zerbinati: Attività artigianali e industriali in età antica nel
Polesine - C. Corrain, Le fornaci medioevali per laterizi a Badia Polesine - R.
Berveglieri, La tecnologia nel Polesine in età moderna. I brevetti industriali - G.
Andreotti, L'arte molitoria del Polesine.
2. Le Fornac: G. Scarpari, L'industria più antica - A. Rizzi, La tipologia
architettonica e i manufatti.
3. Manufatti Idraulici: B. Rigobello, M. Zambon, La regolazione delle acque e i
manufatti.
4. L'industria Metanifera Polesana: M. Tchaprassian, L'estrazione del metano.
5. Canapifici, Jutifici, Cotonifici, Lanifici: G. Marangoni, La canapa e l'industria
tessile, i manufatti.
6. Gli Zuccherifici: R. Murmora, L'industria dello zucchero e i manufatti.
7. Gli Essicatoi: S. Crivellari, C. Scaranari, La coltura del tabacco e i
manufatti.
8. Il Terziario: A. Rizzi, I Manufatti.
Postfazione
Referenze fotografiche
Il volume articolato in otto sezioni presenta le diverse tipologie di manufatti superstiti,
concernenti i rispettivi ambiti di produzione agricolo industriale che hanno caratterizzato
l'economia polesana dall'unità d'Italia agli anni quaranta, censiti e catalogati da una
poliennale ricerca condotta da quattordici studiosi, coordinati dal prof. Marcello Zunica, per
iniziativa dell'Associazione Minelliana.
Ogni sezione è preceduta da un saggio introduttivo e seguito da schede che costituiscono un primo
inventario, nel quale, oltre alla posizione geografica nel territorio, per ogni singolo
manufatto vengono offerti dati informativi essenziali di carattere storico e architettonico.
Dopo la prima sezione dedicata all'attività protoindustriale dall'età antica a quella moderna, il
quadro che emerge è quello di un forte radicamento della civiltà industriale polesana nel mondo
rurale, con un nesso così stretto tra industria e campagna da non trovare confronto con
nessun'altra provincia veneta. Lo testimoniano i numerosi canapifici, jutifici, gli
zuccherifici, gli essicatoi di tabacco.
Quando non è l'agricoltura a fornire materia prima è comunque il territorio polesano, con la sua
natura anfibia - un territorio dove acqua e terra si confondono - a determinare le forme di
lavoro industriale. Con l'acqua dialogano infatti le decine e decine di manufatti idraulici
disseminati nella provincia e dalla terra argillosa delle golene si alimentavano le oltre
quaranta fornaci di laterizi esistenti tra 8/900, senza dimenticare il sottosuolo che ha
consentito al Polesine negli anni Trenta di fare il suo debutto nell'industria metanifera.
In definitiva quindi un panorama del lavoro che testimonia l'acquisizione di un perfetto
equilibrio, ormai quasi completamente perduto, tra la natura e l'uomo.
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